Consultation: | (07.09.2025) Delegiertenversammlung 2025 | Assemblée des délégué·es 2025 | Assemblea de* delegat* 2025 |
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A2-118-ITA: Disuguaglianza di ricchezza: un terreno fertile per il fascismo
Motion text
Disuguaglianza di ricchezza: un terreno fertile
per il fascismo
In un sistema economico capitalista, la ricchezza è distribuita in modo
diseguale. In Svizzera, i/le* super ricch* spendono somme colossali per yacht,
jet privati e il lusso in generale, mentre più di 700'000 persone vivono in
condizioni di povertà[1] e un quarto della popolazione svizzera deve rinunciare
alle cure mediche per motivi finanziari.[2] La produzione svizzera e mondiale
sarebbe sufficiente per garantire una vita dignitosa a tutt*. Tuttavia, i/le*
capitalist*hanno creato numerosi meccanismi per appropriarsi della maggior parte
della ricchezza del Paese a scapito della classe lavoratrice, massimizzare i
propri profitti e creare dinastie stabili e durature.
Questa crescente disparità di ricchezza allontana progressivamente i/le* più
ricch* dal resto della popolazione e rafforza il loro potere. In questo modo
possono esercitare un'enorme influenza sulla politica attraverso i propri media,
come fanno ad esempio la famiglia Coninx, Christoph Blocher e Giuseppe Nica in
Svizzera o Bolloré e Drahi in Francia. Grazie a loro controllo sui mezzi di
produzione, ess* dispongono di un potere sovraproporzionale rispetto a quello di
una qualsiasi persona lavoratrice. Questa concentrazione di potere è
ulteriormente rafforzata dallo smantellamento dei servizi pubblici, dalle
privatizzazioni e dai tagli fiscali che caratterizzano l'attuale epoca
neoliberista.
In questo periodo di crescente disuguaglianza, in cui il patrimonio dell'1% più
ricco continua ad aumentare, è fondamentale esaminare le cause del problema e
comprendere la situazione attuale. Analizzeremo e mostreremo quindi in che
misura le disuguaglianze sono una conseguenza diretta del funzionamento del
capitalismo, perché continuano ad aumentare e perché questo sviluppo storico
potrebbe riportare la società al fascismo.
Storia della disuguaglianza di ricchezza
La formazione delle classi sociali e la distribuzione ineguale delle risorse
sono sempre andate di pari passo. La storia è stata caratterizzata dal passaggio
tra diversi rapporti di produzione, tutti contraddistinti da antagonismi di
classe tra chi possiede e chi non possiede. Prima dell'industrializzazione e del
periodo di massimo sfruttamento della schiavitù in America, tuttavia, la scarsa
efficienza produttiva non consentiva di accumulare il capitale necessario per
creare un divario tra più ricch* e più pover*. Il progresso tecnologico e uno
sfruttamento sistematico sempre più intenso hanno permesso un salto qualitativo
nello sviluppo dei mezzi di produzione, presupposto fondamentale per
l'accumulazione del capitale.
Ciò è stato possibile perché dal XVI secolo in Inghilterra la terra è stata
progressivamente privatizzata, espropriando i/le*contadin* a favore dei signori
feudali e della borghesia.[3] La riscossione dell’affitto della terra, che si
trovava nelle mani di un piccolo numero di persone, ha permesso l’accumulo di
ricchezza. Inoltre, l'esodo rurale della classe lavoratrice agricola fornì
sempre più manodopera alle industrie che sorsero grazie al capitale proveniente
dai suddetti affitti fondiari. Allo stesso modo, dal XV secolo la schiavitù fu
una delle principali fonti di capitale che rese possibile l'industrializzazione
dell'Inghilterra, ma anche del resto d'Europa,[4] e quindi l'enorme accumulo di
ricchezza della borghesia europea. Il passaggio al modo di produzione
capitalistico fu quindi caratterizzato dall'espropriazione delle terre, dallo
sfruttamento della classe lavoratrice e dalla schiavitù delle persone
razzializzate.
In Svizzera il processo è stato simile. Anche qui la terra coltivata in comune è
stata trasformata in proprietà privata. Questa privatizzazione si è protratta
per diversi secoli, ma è stata accelerata dalla fondazione della Repubblica
Elvetica nel 1798 sotto la pressione delle truppe francesi.[5] Così le terre
comuni, cioè la terra utilizzata collettivamente dalla popolazione, divennero
proprietà della borghesia. Si tratta quindi di un processo storico scaturito
dalla Rivoluzione francese che ha contribuito all'affermazione dell'ideologia
liberale e della proprietà privata in Svizzera.[6] Ciò ha permesso alla
borghesia di costruire fabbriche e di concentrare così i mezzi di produzione
nelle proprie mani. La borghesia non ha solo sfruttato il lavoro retribuito
della classe lavoratrice, ma anche il lavoro non retribuito delle donne* [5.1]
in condizioni precarie e delle persone schiavizzate e vittime di razzismo. Le
attuali disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza sono quindi il
risultato di una divisione della società in classi, generi e razze, ma anche
dello sviluppo diseguale e interconnesso tra il Nord e il Sud globale.
Questi sistemi di oppressione continuano a esistere e servono ancora i/le* più
ricch*. Le grandi aziende possedute dasuper ricch* continuano a sfruttare
l'intera classe lavoratrice, in particolare i gruppi estremamente sfruttati come
le persone FLINTA, le persone del Sud globale, le persone razzializzate e quelle
migranti.
L'entità della disuguaglianza patrimoniale
Oggi, il classismo in Svizzera si manifesta in modo più evidente nella
distribuzione ineguale del capitale e delle risorse. L'1% più ricco della
popolazione svizzera possiede almeno il 45% del patrimonio totale.[7] L'immenso
patrimonio delle 300 persone e famiglie più ricche della Svizzera ammonta a ben
833,5 miliardi di franchi svizzeri.[8] Negli ultimi vent'anni, le 300 persone
più ricch* hanno più che raddoppiato il loro patrimonio.[9] A fronte di ciò,
oltre 700'000 residenti in Svizzera vivono in condizioni di povertà e oltre 1,4
milioni sono a rischio di povertà.[10]
Il patrimonio delle persone super ricche non giace semplicemente su conti
bancari con interessi esigui, ma viene investito in immobili e azioni per
accumulare ulteriore ricchezza, ad esempio attraverso dividendi, redditi da
locazione e guadagni azionari. Fino al 2016, il salario mediano reale delle
persone lavoratrici in Svizzera seguiva ancora un aumento medio dell'1%. Da
quasi dieci anni, tuttavia, i salari reali delle classi a basso e medio reddito
sono in costante calo.[11] Alle persone lavoratrici, ovvero alle persone che
dipendono dal salario o dalle prestazioni sociali per sopravvivere, alla fine
del mese rimane sempre meno denaro. Questo denaro non scompare, ma finisce nelle
tasche dei/delle* super ricch* sotto forma di redditi da capitale, ad esempio
attraverso prezzi più elevati, aumenti dei premi dell'assicurazione sanitaria o
riduzioni salariali infavore di dividendi più elevati. Ogni anno vengono
distribuiti 70 miliardi di franchi in redditi da capitale.[12] A ciò si
aggiungono entrate da affitti per miliardi di franchi: nel 2021 gli/le*
inquilin* in Svizzera hanno pagato 10 miliardi di franchi in più di affitto
rispetto a quanto permesso dalla legge.[13] Gran parte di questi fondi finisce
nelle tasche dei/delle* più ricch* della Svizzera. A mantenere questo rapporto
di classe e questa disparità patrimoniale nel lungo periodo sono soprattutto le
eredità. In Svizzera, il 60% delle persone super ricche ha ereditato la propria
ricchezza e l'80% della loro ricchezza proviene da eredità.[14]
Singole conquiste sociali, come ad esempio le assicurazioni sociali o i
versamenti di compensazione, nascondono la distribuzione ineguale delle risorse
capitalistiche. Queste conquiste sono state ottenute con lotte di piazza e non
sono la conseguenza logica della politica neoliberista. La democrazia
istituzionale nel capitalismo ha la funzione di garantire alla parte maggiorenne
della classe lavoratrice, con cittadinanza svizzera e senza tutori/trici*, una
partecipazione limitata in singoli ambiti politici, al fine di distrarla dal
mettere in discussione il sistema nel suo complesso.[15] Singole concessioni
proteggono così la posizione dominante dei/delle* capitalist*. Pertanto, queste
riforme non stabilizzano nemmeno la distribuzione della ricchezza, ma
semplicemente rallentano l'aumento della disuguaglianza e stabilizzano il
sistema capitalista.
La disuguaglianza di ricchezza è una scelta politica!
Tuttavia, l'attuale situazione non è casuale, ma è il risultato di scelte
politiche consapevoli in materia di regolamentazione giuridica e funzionamento
delle istituzioni liberali. L'obiettivo è l'arricchimento della classe borghese
e il mantenimento del potere dei/delle* capitalist* sulla politica e
sull'economia.
Il neoliberismo va di pari passo con la riduzione delle tasse per le persone più
ricche. Poiché l'aliquota dell'imposta sul patrimonio ha un forte impatto sulla
disuguaglianza di ricchezza, il suo calo costante dal 1970 è uno dei motivi
della sopravvivenza delle famiglie borghesi e della sempre maggiore
concentrazione di ricchezza. Infatti, anche se il capitale non lavora, esso
consente di investire in mezzi di produzione e di sfruttare la classe
lavoratrice per sottrarre loro il plusvalore. In questo modo, la ricchezza
genera ulteriore ricchezza. Senza un'elevata imposta sul patrimonio, le
disuguaglianze aumentano. Dal 1968 al 2020, il 25% dell'aumento della ricchezza
dello 0,1% più ricco della popolazione svizzera è dovuto alla riduzione delle
imposte sul patrimonio.[16] Queste imposte sono riscosse a livello cantonale, il
che, oltre alla concorrenza internazionale, porta anche a una concorrenza
fiscale tra i cantoni. Esistono quindi due livelli che influenzano la Svizzera
nella corsa alle imposte più basse per attrarre capitali e difendere gli
interessi della borghesia. Quest'ultima spinge per una riduzione delle imposte e
quindi per lo smantellamento dei servizi pubblici. Tuttavia, aliquote fiscali
elevate non sono sufficienti per risolvere realmente il problema della
disuguaglianza. Infatti, le aliquote fiscali massime sul patrimonio sono salite
fino al 94% negli Stati Uniti e al 90% in Francia nel periodo tra le due
guerre,[17] senza compromettere la crescita economica.
Oltre all'imposta sul patrimonio, esistono altre forme di tassazione, che
tuttavia sono attualmente troppo modeste per rallentare l'accumulo di capitale:
imposta sul capitale, imposta fondiaria, imposta di successione, ecc.
Quest'ultima, pur essendo di gran lunga insufficiente per rovesciare il sistema
capitalista, potrebbe combattere l'accumulo di ricchezza attenuando l'accumulo
di capitale tra le generazioni.
Questa bassa tassazione dei/delle* più ricch* è la volontà politica della destra
borghese in collaborazione con le lobby. Oltre alle imposte già basse, i/le*
super ricchi* beneficiano dei controlli molto
Si pone quindi la questione del perché i/le* politic* di destra e i/le*
dirigenti d'azienda mantengano un tale sistema e tali istituzioni. La risposta è
semplice: per il proprio interesse materiale.
Non c'è democrazia senza equa distribuzione della ricchezza
La concentrazione di ricchezza significa innanzitutto concentrazione di potere.
Mentre una democrazia capitalista si basa sui rapporti di classe esistenti e
mira a rafforzarli, la concentrazione del potere è in contraddizione
fondamentale con una vera democrazia socialista. In una democrazia socialista
deve essere garantita la partecipazione di tutte le persone in tutti gli ambiti
della vita, compreso il luogo di lavoro e la situazione abitativa. La
codeterminazione non deve limitarsi alla semplice partecipazione, ma deve
significare che i mezzi di produzione sono di proprietà della classe operaia.
Per questo motivo la democrazia capitalista è sempre e solo una
pseudodemocrazia.
Il predominio dei/delle* capitalist* e dei/delle* super ricch* ha un impatto
diretto sulle decisioni politiche: diversi studi condotti in Germania e negli
Stati Uniti dimostrano che nel capitalismo gli interessi delle persone ricche
hanno molto più peso nella politica istituzionale rispetto a quelli delle
persone povere.[19] I/le* super ricch* e le loro aziende possono investire
miliardi in donazioni ai partiti, in lobbismo e pubbliche relazioni.[20] Allo
stesso tempo, le aziende possono sfruttare la dipendenza salariale dei/delle*
propri* dipendenti per impedire o limitare l'organizzazione sindacale e
l'impegno politico. Questi effetti si rafforzano a vicenda: una politica
nell'interesse delle persone super ricche porta a riduzioni delle tasse che
aumentano il patrimonio di queste persone di milioni e miliardi, il che a sua
volta ne aumenta il potere politico e l'influenza. In questo modo, la democrazia
istituzionale rafforza i rapporti di classe e di produzione esistenti.
Gli stessi rapporti di potere si riflettono nella formazione dell'opinione
pubblica. Secondo il filosofo italiano Antonio Gramsci, il sistema capitalista
non è sostenuto solo dalla coercizione e dall'oppressione, ma anche dalla
creazione di un consenso sociale.[21] Questo consenso è creato all'interno e
attraverso varie istituzioni politiche, statali e della società civile, come i
media, le università e i think tank. Grazie ai propri beni e al proprio
capitale, la borghesia detiene il potere su queste istituzioni e al loro
interno. Questo predominio e questa autorità interpretativa sull'opinione
pubblica sono definiti egemonia culturale e sostengono il sistema capitalistico.
Un esempio concreto di questo processo si trova nei gruppi privati che dominano
il panorama mediatico. Secondo la SRG, i gruppi più influenti sono TX Group,
Meta, CHMedia e Ringier.[22] Proprio nello spazio digitale, l'influenza dei
gruppi privati è ancora maggiore che in quello analogico. Gli algoritmi
controllano quali contenuti vengono mostrati a chi e, soprattutto, a quante
persone.[23] Ormai anche l'UE riconosce che questa influenza è incompatibile con
i principi fondamentali della democrazia capitalista e con la tutela della
libertà di opinione.[24] Questa concentrazione di potere non si limita ai gruppi
mediatici, ma si concentra in giganteschi monopoli tecnologici, in particolare
nelle mani di singoli uomini ricchissimi: Meta è di proprietà di Mark
Zuckerberg, che dispone di un patrimonio di 250 miliardi di dollari. La stessa
situazione si presenta anche per la stampa svizzera. Editori come Giuseppe Nica
o Christoph Blocher controllano giornali con tirature rispettivamente di 1,2
milioni e 600.000 copie.[25] Nel settore dei media analogici, le conseguenze dei
principi capitalistici sono particolarmente evidenti, così come lo è la
disastrosa mancanza di un sostegno ampio e indipendente ai media. I giornali
dipendono dai profitti derivanti dagli annunci pubblicitari di grandi aziende
che possono permettersi tali inserzioni, oppure vengono acquistati e controllati
da persone molto facoltose.[26]
Poiché la funzione primaria delle grandi aziende e delle istituzioni di
proprietà dei capitalisti è quella di sostenere il loro dominio e rafforzare la
loro egemonia culturale, i principi giornalistici, l'indipendenza e
l'informazione critica vengono trascurati. Gli obiettivi emancipatori non
vengono affatto perseguiti. Facebook/Meta è oggetto di critiche per la scarsa
protezione dei dati, la trasmissione dei dati degli/delle* utenti e
l'indifferenza nei confronti della manipolazione elettorale.[27] Nel gennaio
2025, inoltre, il fact-checking indipendente è stato abolito negli Stati Uniti
su Meta, come già in precedenza su X.[28] I (social) media sono strumenti di
potere dei/delle* super ricch*.
Per realizzare una società democratica, il potere delle persone super ricch* e
dei/delle* capitalist* deve essere spezzato.
I/le* lavoratori/trici* vengono esclus*!
La disparità patrimoniale non riguarda solo le nostre strutture e i nostri
processi democratici. Ha conseguenze di vasta portata sulla vita quotidiana
dei/delle* lavoratori/trici*, che ne subiscono gli effetti ogni giorno. Da un
lato, le pari opportunità diminuiscono, mentre aumentano le tensioni sociali e
politiche nella popolazione [26.1]. Dall'altro lato, grazie alla loro quota di
ricchezza sproporzionatamente elevata, i/le* super-ricch* hanno un potere di
acquisto decisamente superiore rispetto al 99% in ogni acquisto di risorse, che
si tratti di azioni, immobili o oro. In questo modo fanno aumentare
ulteriormente i prezzi delle risorse, rendendo la situazione ancora più
difficile per il 99%, che dispone di meno mezzi. A ciò si aggiunge l'effetto
degli interessi composti: sebbene i guadagni da capitali siano già più elevati
per i/le* super-ricch*, gli interessi di questi guadagni sono ancora più
profittevoli ed il loro patrimonio complessivo cresce sempre più rapidamente. Il
99% della popolazione, che dispone di un patrimonio minimo, nella pratica non
beneficia di questo effetti.[26.2] Il sistema finanziario è quindi
intrinsecamente progettato in modo tale da creare disuguaglianze patrimoniale.
Per questo motivo, la partecipazione dei/delle* lavoratori/trici* al sistema
finanziario costituisce un pilastro dell'egemonia neoliberale nel XXI secolo:
gli/le* individu* sono incoraggiat* a investire il proprio patrimonio in azioni
o altre opportunità di investimento, anche se i loro eventuali guadagni non
potranno mai competere con quelli del grande capitale. Questa partecipazione
fittizia giustifica l'esistenza del mercato finanziario capitalista, che svolge
un ruolo centrale nella crescita delle disparità patrimoniali.
Il pericolo del fascismo
Il capitalismo non solo rende impossibile una vera democrazia, ma comporta anche
un pericolo diretto per lo sviluppo del fascismo. Infatti, non si limita a un
aumento del potere politico e dell'egemonia culturale. I rapporti di produzione
capitalistici, soprattutto nelle loro fasi di crisi, racchiudono in sé il nucleo
del fascismo.
È impossibile dare una definizione definitiva di fascismo, esistono infatti
diverse definizioni e dibattiti al riguardo. Fondamentalmente, il fascismo non è
un'ideologia politica, ma uno stile di leadership e di organizzazione
autoritario e disumano. Si basa su un'ideologia anticomunista, autoritaria-
nazionalista, razzista, antifemminista e antisemita, nonché su un obiettivo di
mobilitazione di massa transnazionale che sfocia nel terrore per la classe
operaia e le persone emarginate.[29] Allo stesso tempo, le correnti fasciste si
caratterizzano per una chiara attenzione all'identità, alle immagini nemiche e
alla violenza: la critica è vista come tradimento, ogni forma di diversità è
rifiutata, c'è un culto della tradizione e la frustrazione di una presunta
classe media.[30]
È proprio per questo che il fascismo prospera in un capitalismo guidato dalle
crisi. Quando i tassi di profitto diminuiscono, i monopoli si rafforzano e il
capitale e il potere si concentrano nelle mani di un numero sempre più ristretto
di persone. La supremazia dell'intera borghesia è minacciata, siccome l'economia
di libero mercato non è più sufficiente a mantenere i profitti dei/delle*
capitalisti.[31] Mentre la piccola borghesia vede minacciata la propria
esistenza, i/le*super ricch* temono per i loro miliardi e hanno quindi paura di
una classe operaia consapevole e di una rivoluzione socialista. In questo
contesto, il fascismo ha vita facile come forza mediatrice. Quando i/le*
capitalist* hanno bisogno di uno Stato forte per soddisfare le loro esigenze,
intervengono e lo utilizzano per proteggere i loro profitti e la loro posizione
in modo violento e autoritario.[32] I partiti e gli attori fascisti non hanno
alcun interesse a cambiare i rapporti di potere. Quando i/le* lavoratori/trici*
lottano per i loro diritti, seguono repressioni. I sindacati, i partiti e le
associazioni della classe lavoratrice vengono smantellati, criminalizzati e
i/le* loro membr* perseguitat*.
Le correnti fasciste hanno inoltre bisogno del sostegno di una presunta classe
media frustrata e minacciata, che si schiera dalla parte dei/delle* capitalist*
per garantire la propria posizione economica.[33] Le riduzioni fiscali
neoliberiste a favore dei/delle* super ricch* degli ultimi anni e decenni sono
state accompagnate da politiche di austerità per il resto della popolazione.[34]
Diversi studi dimostrano un nesso diretto tra le politiche di austerità e il
successo elettorale dei partiti di estrema destra e populisti di destra.[35] Le
loro narrazioni sfruttano l'insicurezza economica e la collegano a accuse
razziste. La popolazione viene contrapposta alle persone straniere e a quelle
migranti per dividere e indebolire la classe operaia.[36] Questa divisione crea
un chiaro nemico da combattere per distogliere l'attenzione dai veri divari di
classe.
Gli Stati Uniti mostrano chiaramente come questi nessi teorici si concretizzino
nella realtà: almeno dall'inizio del secondo mandato di Donald Trump è visibile
una svolta autoritaria.[37] Donald Trump ha imposto numerosi decreti
potenzialmente incostituzionali. Ad altri multimiliardari, come Elon Musk e Mark
Zuckerberg, viene attribuito sempre più potere (politico). Si promuove
l'austerità e si perseguitano le persone migranti, che vengono espulse dal Paese
o incarcerate, in nome della vasta popolazione (bianca) degli Stati Uniti. La
politica nazionalista, complottista, sessista, razzista, abilista e queerfobica,
nonché la divisione della classe operaia, unita a metodi di governo autoritari,
non lasciano dubbi sulle tendenze fasciste. Allo stesso tempo, questi sviluppi
rivelano il cosiddetto boomerang imperiale. I metodi violenti con cui gli Stati
imperialisti opprimono i territori coloniali non si limitano solo alle aree
esterne. Gli sviluppi fascisti si manifestano nel fatto che questa violenza
viene ora applicata anche all'interno degli Stati Uniti imperialisti, ad esempio
contro migranti e attivist* socialist*.
Anche in Europa le tendenze fasciste e la collaborazione tra fascismo e capitale
sono sempre più evidenti. In Germania l'AfD sta guadagnando sempre più consensi,
mentre la CDU si sta avvicinando sempre più all'AfD per assumere il ruolo di
salvatrice del capitale. È noto che sia l'AfD che l'FPÖ in Austria hanno divers*
donatori/trici* molto ricch*. Ma anche in Svizzera le sovrapposizioni tra
capitale e politica di destra sono evidenti. I milioni di Blocher affluiscono
nell'UDC per rafforzare la sua politica razzista, misogina e fascistoide. Molto
prima che nei paesi vicini, in Svizzera la politica populista di destra dell'UDC
è diventata socialmente accettabile.
Se vogliamo davvero contrastare questa evoluzione, dobbiamo lottare per
un'alternativa migliore, prima che sia troppo tardi. Non basta denunciare gli
sviluppi fascisti solo dove sono lontani e tacere sulle tendenze fasciste in
Svizzera. La storia ci insegna che il fascismo vuole distruggere le nostre
istituzioni democratiche e spezzare la coscienza di classe della popolazione
lavoratrice. Tanto più importante è la democratizzazione di tutti gli ambiti
della vita. Una classe operaia forte e consapevole, che lotta per la propria
liberazione, è la kryptonite non solo del fascismo, ma anche
degli/delle*autocrati capitalist* che vanno a braccetto con il fascismo. Perché
l'unico antidoto al fascismo si chiama democrazia e democratizzazione coerente
di tutti gli ambiti della vita![38]
Distribuire la ricchezza – combattere il fascismo!
A breve termine, la GISO Svizzera chiede il rafforzamento di forme di tassazione
socialmente eque per finanziare misure di politica sociale e ridistribuire la
ricchezza alle persone lavoratrici. Bisogna porre fine ai profitti miliardari
dei/delle*super ricch*! Le rivendicazioni concrete sono:
L'introduzione di un limite massimo di patrimonio di 100 milioni: per
impedire l'aumento del divario tra i/le* più ricch* e la classe operaia, è
necessario fissare un tetto massimo al patrimonio. Ciò garantirà una
società sempre più giusta, con un divario di ricchezza sempre più ridotto.
L'introduzione di un'imposta di successione del 50% sulle eredità e sulle
donazioni, con una franchigia di 50 milioni di franchi: l'imposizione
sulle successioni consente di
Controlli più severi sull'evasione fiscale: per combattere l'evasione
fiscale sono necessari strumenti adeguati. Tuttavia, i/le* politic* dei
partiti borghesi difendono gli/le* ultra-ricch* e attualmente non stanno
mettendo in atto alcuna misura per impedire a queste persone di
danneggiare la maggioranza della popolazione per i propri interessi
personali evadendo le tasse.
L'introduzione di aliquote minime globali per le imposte sul patrimonio e
sulle successioni: la tassazione deve essere globale. Infatti, gli/le*
ultra-ricch* sono inclini, legalmente o meno, a evadere le tasse.
Un'imposizione minima internazionale risponde a questo problema in modo
più efficace rispetto agli strumenti nazionali di lotta all'evasione
fiscale, che devono tuttavia essere utilizzati in modo complementare. Ciò
consente di impedire la fuga di capitali verso paradisi fiscali che
avvantaggiano solo gli/le* ultra-ricch* e il sistema bancario.
L'applicazione coerente dell'affitto basato sui costi: trarre profitto
dall'alloggio significa trarre profitto dal bisogno di tutti di avere un
luogo sicuro, sereno e riparato. Nessun profitto deve più avvantaggiare la
classe capitalista. I costi degli alloggi devono essere basati su qualcosa
di diverso dalla semplice speculazione e dalla scarsità artificiale.
Perché ogni persona ha diritto a un alloggio, come espressamente garantito
dalla Costituzione.
La democratizzazione di tutte le grandi imprese: i mezzi di produzione
devono essere trasferiti dalla proprietà privata dei/delle* capitalist*
alla proprietà collettiva. Finché esisterà la proprietà privata dei mezzi
di produzione, ci saranno disuguaglianze di ricchezza, perché si tratta di
una società di classi.
Tuttavia, ciò non risolve la radice del problema, ma si limita a ridurne
superficialmente l'impatto. A lungo termine, la GISO Svizzera si impegna quindi
a superare i sistemi di oppressione e il sistema di sfruttamento capitalistico.
Inoltre, le categorie di classe, genere e "razza" devono essere abolite per la
liberazione comune del 99%. Per raggiungere questo obiettivo, la GISO Svizzera
conduce campagne fondamentali, come ad esempio la campagna per l'Iniziativa per
il Futuro, che mettono fondamentalmente in discussione la legittimità del
capitalismo, con l'obiettivo di affinare la coscienza di classe.
[1] Calcolato sulla base della soglia di povertà, per il 2023. Povertà.
Consultato il 3 agosto 2025, all'indirizzo
https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/situazione-economica-sociale-
popolazione/situazione-sociale-benessere-poverta/poverta-
deprivazione/poverta.html
[2] La maggioranza della popolazione svizzera è soddisfatta dell’assistenza
sanitaria. Consultato il 3 agosto 2025, all'indirizzo
https://www.news.admin.ch/it/nsb?id=99203
[3]Economic Manuscripts : Capital Vol. I - Chapter Twenty-Seven. (1867)
Consultato il 23 luglio 2025, all'indirizzo
https://www.marxists.org/archive/marx/works/1867-c1/ch27.htm
[4] Heblich, S., Redding, S. J., & Voth, H.-J. (2022). SLAVERY AND THE BRITISH
INDUSTRIAL REVOLUTION
[5] Repubblica elvetica. hls-dhs-dss.ch. Consultato il 3 agosto 2025
all'indirizzo https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/009797/2011-01-27/
[5.1] Qui parliamo di donne siccome all'epoca il costrutto sociale di genere era
costruito binariamente. Naturalmente esistevamo identità di genere al di fuori
della binarietà: le minoranze di genere esistono da quando esistono i generi.
Tuttavia, le identità come persone trans, inter, non binarie e agender non erano
conosciute o familiari e quindi non venivano utilizzate. Inoltre, la realtà
delle minoranze di genere dell'epoca non consisteva solo nello sfruttamento
attraverso il lavoro non retribuito, ma anche nella compleva invisibilizzazione
e oppressione della loro esistenza da parte della visione cristiana dominante.
Per questo motivi, qui parliamo di donne*, al fine di consentire un confronto
coerente tra la parte storica e l'analisi attuale, senza dover spiegare in
dettaglio o addirittura confondere le differenze tra le realtà materiali
dell'epoca e quelle odierne.
[6]Beni comuni. hls-dhs-dss.ch. Consultato il 3 agosto 2028, all’indirizzo
https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/013704/2001-05-17/
[7] Calcoli propri basati sulla statistica sui patrimoni svizzera 2021.
[8] Bilanz (2024). Die 300 Reichsten 2024. Consultato il 24 luglio
all'indirizzo: https://www.bilanz.ch/bilanz/die-300-reichsten-2024
[9] Bilanz (2024). Die 300 Reichsten 2024. Consultato il 24 luglio
all'indirizzo: https://www.bilanz.ch/bilanz/die-300-reichsten-2024
[10] SKOS (o.D.). Armut. Consultato il 22 agosto2025 all’indirizzo
https://skos.ch/themen/armut
[11] Lampart, D., Gisler, E., Schley, M. (2024). Verteilungsbericht 2024. SGB
[12] Ufficio federale di statistica (2020). Sequenza dei conti (VGR)
[13] Schärrer, M., Höglinger, D., Gerber, C. (2022). Entwicklung und Renditen
auf dem Mietwohnungsmarkt 2006 – 2021. Büro für arbeits- und sozialpolitische
Studien.
[14] Martínez, I., Baselgia, E. (2022). Tracking and Taxing the Super-Rich:
Insights from Swiss Rich Lists. KOF Working Paper 501.
[15] Rosa-Luxemburg-Bildungswerk Hamburg e.V. (2006). Hegemonie und Gegen-
Hegemonie als pädagogisches Verhältnis. Hamburger Skripte 15.
[16] Martínez, I. Z., Marti, S. & Scheuer, F. (2025). L’influence des impôts sur
la fortune sur la répartition de la fortune dans les cantons suisses, 1969-2018.
Social Change in Switzerland, N°40. doi: 10.22019/SC-2025-00001
[17] Piketty, T. (s. d.). Roosevelt n’épargnait pas les riches. Libération.
Consultato il 9 luglio 2025, à
l’adressehttps://www.liberation.fr/france/2009/03/17/roosevelt-n-epargnait-pas-
les-riches_546501/
[18]En dix ans, les Suisses ont caché 66 milliards de francs au fisc—Le
Temps.https://www.letemps.ch/suisse/en-dix-ans-les-suisses-ont-cache-66-
milliards-de-francs-au-fisc
[19] Elsässer, L., Hense, S. & Schäfer, A. (2018). Government of the people, by
the elite, for the rich: Unequal responsiveness in an unlikely case. MPIfG
Discussion Paper, No. 18/5.
[20] Schmitt, M. et al. (2025). Milliardärsmacht beschränken, Demokratie
schützen.
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[34] La politica di austerità descrive una politica neoliberista che prima
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