PDE-340-ITA zu A2: Perché l'UDC mette in pericolo la nostra libertà e la nostra democrazia

Per un alleanza di sinistra contro l'UDC e contro chi del centro borghese regge loro il gioco

Che l'UDC minacci molte libertà per le quali si è combattuto, e persino la democrazia nel suo complesso, è chiaro dai suoi obiettivi e dalla sua strategia. Per proteggere queste libertà e la democrazia, abbiamo bisogno di un muro contro la destra. Un'alleanza di forze democratiche, dalla sinistra al PLR, deve smettere di collaborare con l’UDC per isolarla e fermare la sua normalizzazione. Il voto contro Christoph Blocher nel 2007 da parte del PS, dei Verdi, del PPD e di parte dell'PLR dimostra come questo possa funzionare.^[28]

Dagli obbiettivi e dalla strategia dell'UDC risulta chiaro che esso minaccia molte libertà per le quali si è combattuto, e la democrazia nel suo complesso. Com'è possibile, quindi, che in una democrazia come la Svizzera non ci sia una protesta, un'opposizione diffusa all'UDC e alle sue posizioni? I partiti dalla destra al centro borghese (PLR, Il Centro, Verdi Liberali, Partito Evangelico) hanno attualmente il 38,8% dei voti elettorali e quindi molto potere discorsivo. Potrebbero usarlo per combattere gli attacchi dell'UDC ai diritti fondamentali e alle strutture democratiche in modo coerente e trasversale. Finora, però, non sembra che si siano impegnati in questo senso. Purtroppo, questo non sorprende.

I partiti democratici devono riconoscere che essi, e con essi la classe media sociale, sono il vero obiettivo delle politiche di destra e fasciste.^[29] Queste politiche dipendono dalla conquista di questo elettorato o dei loro partiti per prendere il potere. Storicamente, la borghesia ha sempre deciso di collaborare con le forze fasciste. Quando il fascista Mussolini prese il potere in Italia, i partiti borghesi e conservatori gli tennero la staffa. Questi errori storici non devono essere ripetuti.

Un partito borghese di destra come il PLR non deve temere un'UDC forte, anzi ne beneficia direttamente. L'estrema destra, infatti, non rappresenta una minaccia per il capitalismo e i sistemi di oppressione esistenti. Al contrario, li rafforza con le sue politiche anti-umane. Nel capitalismo, lo Stato è soprattutto un mezzo per proteggere i profitti delle persone ricche, delle banche e delle imprese. La politica di destra non ha quindi alcun interesse in uno Stato democratico che possa resistere agli attacchi dell'estrema destra. Perché uno Stato del genere potrebbe diventare una minaccia per le persone per cui lavorano, ovvero chi profittatori del capitalismo, che vogliono portare avanti lo sfruttamento economico e accumulare ricchezza e potere indisturbati.

In un anno di elezioni, la questione della demarcazione o della cooperazione assume un'ulteriore rilevanza. Quando in primavera il consigliere nazionale dell'UDC Glarner ha aperto la caccia al "Gender-Tag" (Giornata del genere), il sindaco PLR di Stäfa ha dato prova di spina dorsale attaccando frontalmente Glarner.^[30] D'altro canto, molt* esponenti liberali sono rimasti in silenzio. La mancanza di demarcazione tra PLR e UDC per le elezioni del Consiglio nazionale è ancora più evidente. Dopo che la UD e il suo presidente Chiesa le aveva richieste in modo trasversale, i due partiti correranno probabilmente insieme in nove cantoni. Con ben cinque milioni di abitanti, questi nove cantoni rappresentano circa il 60% della popolazione svizzera! Il PLR sta quindi contribuendo in modo significativo all'ulteriore normalizzazione dell’UDC.

Anche i partiti e le organizzazioni che nel discorso pubblico vengono classificati come appartenenti al centro borghese non sono partner affidabili nella lotta contro il fascismo. Al centro di tutto questo c'è l'analisi secondo cui il centro borghese non è tanto una posizione politica indipendente quanto una posizione di compromesso con l'obiettivo di preservare lo status quo, che può essere facilmente tirato a destra. I partiti del centro borghese attenueranno le posizioni che sono al di fuori della finestra discorsiva della destra, ma non fermeranno né parteciperanno al costante spostamento del discorso verso destra. Non sono in grado di stabilire confini chiari e di permettere che si discuta con loro anche delle questioni più fondamentali, ad esempio in materia di clima, femminismo queer e diritti fondamentali delle persone in fuga, dove semplicemente non ci deve essere alcun compromesso. Così, il "centro politico" con il suo atteggiamento di compromesso sostiene lo status quo e l'oppressione sistematica che lo accompagna, che è il terreno di coltura per l'odio e l'odio da destra.

Deve accadere il contrario! I partiti borghesi non devono stringere collaborazioni e congiunzioni di liste con l’UDC!

Nella lotta contro il fascismo, è importante rendersi conto che il fascismo non arriva al potere attraverso un grande colpo di stato contro le istituzioni, ma in modo costante attraverso di esse. Così come le democrazie non si disintegrano improvvisamente nella maggioranza, ma vengono erose in un processo costante ("arretramento democratico"). La comunicazione e le azioni dei partiti borghesi di centro suggeriscono che non hanno riconosciuto questo fatto o non vogliono riconoscerlo. Sembrano emulare un'ingenua convinzione di una naturale resistenza della società e delle istituzioni odierne al fascismo dopo l'atrocità del XX secolo. In questo modo, non solo sottovalutano il pericolo rappresentato dall'UDC e da altre organizzazioni di estrema destra, ma ne diventano anche complici, come è sempre avvenuto storicamente. Ad esempio, la presa del potere di Mussolini in Italia fu possibile solo con il sostegno dei partiti borghesi e conservatori. Sarebbe dovere delle forze borghesi di oggi non ripetere mai questi errori.

La rottura con l'UDC deve manifestarsi anche nella politica di tutti i giorni: un centro conservatore non deve impegnarsi nel discorso ostile ai gay dell'UDC e quindi banalizzarlo. Il PLR deve abbandonare la sua politica migratoria rigida per non sostenere indirettamente la xenofobia dell'UDC.

I partiti, le organizzazioni e le persone di sinistra possono cercare di responsabilizzare il centro borghese. Dobbiamo spiegare loro che di fronte al pericolo della destra non basta "non essere di destra" o cose simili, ma occorre un antifascismo attivo. Il punto fondamentale, tuttavia, è che la sinistra deve riconoscere che nella lotta contro il fascismo deve crescere non attraverso alleanze con i partiti di centro, ma dall'interno di se stessa.

di esclusione dei partiti fascisti e dell’estrema destra. L'antifascismo fa parte dell'immagine di una società democratica. Tuttavia, perPer portare la lotta antifascista tra la popolazione, è necessaria una strategia adeguatachiara dei partitimovimenti di sinistra. L'antifascismo non deve essere responsabilità solo della sinistra extraparlamentareIn passato, le strutture extraparlamentari hanno svolto un lavoro antifascista di enorme importanza. Questo deve cambiare, perché l'antifascismo è qualcosa che riguarda tutt* noi! Per raggruppareriunire le forze progressiste e antifasciste, è necessario organizzarle conin una nuova struttura. A tal fine, è necessarianecessario formare un'alleanza antifascista composta da partiti progressisti, ONG, sindacatidi sinistra, movimenti e società civile!^[31]civile! Questa alleanza dovrebbedeve rendere accessibile la lotta antifascista e darle la necessaria priorità. Lo slogan è: "L##DEL_END######INS_START###L##INS_END####039;antifascismo è ###INS_START###e rimane ###INS_END###un dovere###DEL_START### di tutt* i/le* cittadin*!