Veranstaltung: | 240928 September DV JUSO |
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Antragsteller*in: | GISO Svizzera (beschlossen am: 31.08.2024) |
Status: | Eingereicht |
Eingereicht: | 02.09.2024, 15:36 |
A2: Per un sistema sanitario solidale, equo ed emancipatorio!
Antragstext
Definizione del concetto di salute
Che cos'è la salute? La definizione più diffusa è quella dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS), secondo cui la salute è "uno stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale e non solo l'assenza di malattia o
infermità".[1] Si tratta quindi di una definizione positiva, incentrata sullo
sviluppo personale. Ciò è in contrasto con la definizione reale con cui ci
dobbiamo confrontare nel sistema sanitario, che si concentra sulla cura o
sull'alleviamento dei disturbi.
Questa seconda definizione, più ristretta, porta a classificare le persone come
"malate" o "sane". Tuttavia, questa categorizzazione in persone "sane" o
"malate" non è naturale, ma è il risultato di uno sviluppo storico:
l'individualizzazione della salute e il legame diretto tra salute e lavoro.[2]
Con l'industrializzazione della società, la buona salute è diventata sinonimo di
capacità di lavorare.[3] Di conseguenza, in una società capitalista, l'obiettivo
principale del sistema sanitario è mantenere la forza lavoro e garantire che le
persone lavoratrici possano rimanere produttive.
Queste categorie riflettono le relazioni di potere della nostra società ed
escludono la questione del benessere. Inoltre, mostrano come il sistema
sanitario contribuisca al mantenimento e alla creazione di norme che definiscono
come una persona dovrebbe essere, funzionare e apparire. Per esempio, un esame
critico del modello medico-individuale della disabilità[4] chiarisce ancora una
volta questa classificazione generalizzata: questo modello si concentra sulla
mancanza di capacità sensoriali, mentali e fisiche e presuppone un corpo
definito sano e non disabile. Pertanto, porta a una visione disumanizzante della
salute. L'obiettivo di questo modello è quello di ridurre o "correggere" le
disabilità da una prospettiva non disabile e di avvicinare le persone a un
ideale di non disabilità. Le persone con disabilità vengono definite in base
alla loro presunta "non normalità" e quindi categorizzate; gli individui vengono
persino dipinti come "vittima" o "problema".
Come il capitalismo ci fa ammalare: una
prospettiva svizzera
La definizione di buona salute è quindi legata al capitalismo e l'attenzione
alla salute dipende anche dalle priorità dettate dall'economia. Ne è un esempio
la pandemia legata al COVID e, in particolare, la riluttanza dei governi a
introdurre misure di politica sanitaria che avrebbero potuto danneggiare
l'economia.
Tuttavia, la salute non è solo subordinata alla conservazione del capitalismo,
ma è anche direttamente e negativamente influenzata dalle attività economiche.
Il lavoro sotto il capitalismo porta al massimo sfruttamento e a un peso sempre
maggiore sulla salute delle persone lavoratrici. Nell'era neoliberista, i
rapporti di lavoro sono inoltre caratterizzati da instabilità e insicurezza. In
questo sistema, è stata creata anche la diagnosi di "burnout" per designare il
punto in cui una persona non può più sopportare l'esaurimento fisico e/o mentale
causato dal lavoro. Anche se il termine individualizza il problema,[5] le cifre
del burnout sono un indicatore delle conseguenze del lavoro sulla salute. In un
sondaggio condotto dalla SRG nel 2023, il 17% delle persone ha dichiarato di
aver già sofferto di burnout e il 25% delle persone lavoratrici ha dichiarato di
sentirsi particolarmente a rischio burnout a causa del proprio lavoro. Più basso
è il reddito, più alto è il rischio di burnout.[6] Lo stress cronico non ha solo
effetti psicologici, ma può anche portare alla sindrome metabolica, che aumenta
il rischio di infarto e ictus.[7],[8],[9]
Purtroppo, in Svizzera non esistono statistiche ufficiali sulla mortalità per
classe sociale, poiché una mozione in tal senso è stata respinta dal Consiglio
nazionale. Tuttavia, i dati provenienti da Paesi economicamente simili alla
Svizzera mostrano che questa correlazione esiste
effettivamente.[10],[11],[12]Altri studi mostrano una differenza crescente
nell'aspettativa di vita in buona salute a seconda del livello di istruzione: le
persone con un livello di istruzione inferiore non solo hanno un'aspettativa di
vita inferiore, ma trascorrono anche una percentuale maggiore di questi anni in
cattiva salute.[13],[14] Il lavoro è talvolta direttamente collegato alla
mortalità: In Svizzera, circa 200 persone muoiono ogni anno per incidenti sul
lavoro.[15] Se si considerano anche gli incidenti non mortali, nel 2022 sono
stati registrati 250’000 incidenti.[16] I rischi sono direttamente correlati al
tipo di impiego e sono significativamente più elevati nel settore dell'edilizia
o nei contratti di lavoro temporanei.[17]
Oltre ai danni diretti, il capitalismo crea anche condizioni di crisi che hanno
un impatto sulla salute. Ad esempio, la crisi climatica sta aggravando
ulteriormente le condizioni già dannose per la salute. Il caldo, gli eventi
meteorologici estremi, la scarsità di cibo e acqua e le guerre per le risorse
causano danni alla salute e accorciano la durata della vita.[18] Oltre alla
crisi climatica, altri fenomeni come la carenza di alloggi, la difficoltà di
accesso a cibi sani e la generale mancanza di tempo per prendersi cura di sé
incidono sulla salute umana. È quindi chiaro che il capitalismo e la cattiva
salute sono intrinsecamente legati. Inoltre, la logica capitalista caratterizza
profondamente il funzionamento e il finanziamento del sistema sanitario, che
discuteremo in modo più approfondito nel seguente capitolo.
Il sistema sanitario svizzero
Disparità di finanziamenti e prestazioni
In Svizzera, tutt* coloro che vivono nel Paese sono obbligat* a sottoscrivere
un'assicurazione di base presso una compagnia di assicurazione sanitaria
privata. Queste casse private o della società civile si sono sviluppate a
partire dal XIX secolo. Nel 1994 sono state dichiarate obbligatorie e
armonizzate dalla Legge sull'assicurazione malattia (LAMal).[19] Oggi esistono
circa 50 casse malattia riconosciute dal governo federale, che devono tutte
offrire le stesse prestazioni assicurative di base. Altri Paesi, come la
Danimarca, hanno una sola cassa malattia statale, finanziata attraverso
l'imposta sul reddito. In Svizzera, ogni assicurat* deve pagare un premio
mensile, il cui importo dipende da diversi fattori.[20]Nel caso delle
assicurazioni integrative, talvolta vengono rifiutate le persone che potrebbero
sostenere costi di assistenza più elevati, come le persone con disabilità,[21]
in netto contrasto con una concezione dell'assistenza sanitaria come servizio
pubblico accessibile a tutte le persone, compresi i gruppi più vulnerabili, e
che offre loro prestazioni eque.
In un sistema che distingue tra assicurazione di base obbligatoria e
assicurazione complementare, è importante sapere quali trattamenti sono
considerati "cure di base" e vengono rimborsati e quali no. Le cure dentistiche
sono un esempio lampante: non sono incluse nell'assicurazione di base, anche se
sono molto importanti. Questo perché i problemi dentali non curati possono avere
gravi conseguenze per la salute. In una società capitalista, tuttavia, vengono
rimborsate solo le cure che servono a mantenere la capacità lavorativa della
popolazione. Secondo questa logica, le cure dentistiche non sono quindi una
prima necessità.
Si è già detto che il sistema sanitario mira principalmente alla cura dei
disturbi e non all'autosviluppo delle persone. Ciò si riflette, ad esempio,
nell'assunzione dei costi per la transizione di genere. Questo avviene solo se
viene diagnosticata la disforia di genere - in altre parole, se viene stabilito
un quadro clinico. Lo scarso finanziamento della prevenzione in Svizzera e la
scarsa priorità attribuitale nel quadro giuridico illustrano anche questo
problema.[22] La prevenzione non solo è vantaggiosa dal punto di vista
economico, ma soprattutto permette di evitare la sofferenza preventivamente,
invece di curarla quando si manifesta. Anche l'esempio della transizione di
genere, in cui la sola necessità di cambiare sesso non è sufficiente per
ottenere l'accesso alle cure mediche, dimostra che il sistema sanitario non dà
priorità all'autodeterminazione corporea. Questo fatto è visibile anche
nell'esempio delle persone con l'utero che vogliono essere sterilizzate
volontariamente, ma che troppo spesso si vedono negare questa possibilità. Il
modo in cui il sistema sanitario è finanziato e funziona non è orientato
all'autosviluppo della classe lavoratrice, ma al trattamento di malattie che
potrebbero influire sulla loro produttività.
Come già detto, il sistema sanitario svizzero è ampiamente finanziato dai premi.
Solo il 36% della spesa sanitaria è coperto da tasse e contributi salariali,
rispetto all'80% dell’Europa.[23] Questo crea un sistema profondamente iniquo:
poiché l'assicurazione è suddivisa in un gran numero di compagnie private e i
premi non sono basati sul reddito individuale, non esiste un meccanismo di
ridistribuzione. Il risultato è un sistema in cui l'accesso all'assistenza
sanitaria è distribuito in modo diseguale e i costi dell'assistenza sanitaria
possono rappresentare un grosso onere per le persone. Dal 1997, i premi sono
aumentati del 158%, mentre i salari sono aumentati solo del 12%.[24] Un quarto
della popolazione deve quindi fare a meno di cure mediche,[25] mentre queste
restrizioni non esistono per le persone più abbienti. Per compensare il
malfunzionamento del sistema, il 25% della popolazione svizzera riceve
sussidi.[26] Questi aiuti, che non vengono erogati automaticamente, presentano
molti ostacoli e non possono compensare un sistema profondamente ingiusto.
Nel discorso mediatico dominato dalla destra, si parla spesso di "esplosione dei
costi della salute". Tuttavia, le statistiche dimostrano che, sebbene i costi
della sanità stiano aumentando, ciò avviene in proporzione al PIL. Non c'è
quindi un'esplosione dei costi. Tuttavia, questa retorica viene utilizzata per
giustificare numerose proposte di riforma che indeboliscono ulteriormente il
servizio pubblico. Ne è un esempio l'iniziativa del Centro sul freno ai costi,
che avrebbe lasciato al parlamento la facoltà di ridurre a piacimento i costi
della sanità, potenzialmente a spese dei lavoratori. Il PLR, invece, propone una
nuova assicurazione di base "a basso costo" con una qualità di assistenza
inferiore. Questa sarebbe rivolta principalmente alle persone in condizioni
precarie, mentre quelle più ricche non dovrebbero sacrificare la qualità delle
loro cure. Si parla addirittura di abolire l'assicurazione sanitaria
obbligatoria.[27] Nel novembre 2024, la popolazione svizzera voterà anche sulla
riforma "EFAS", che potrebbe mettere la gestione dei fondi sanitari pubblici (e
quindi un pericoloso potere) nelle mani delle assicurazioni sanitarie, che ne
trarrebbero vantaggio per aumentare i propri profitti. Questo potrebbe anche
avere un impatto drammatico sui premi, che sono già ampiamente inaccessibili per
una parte della popolazione. Inoltre, il sistema sanitario verrebbe gradualmente
trasferito da un servizio pubblico a imprese capitalistiche, con conseguente
spinta alla privatizzazione.
Queste riforme e proposte antisociali nascondono i veri problemi di
finanziamento del sistema sanitario svizzero: la mancanza di solidarietà e la
priorità del profitto. La logica liberale a cui il sistema è attualmente
soggetto è caratterizzata da misure di austerità, tagli di bilancio e
privatizzazioni. Essa fa ricadere l'onere sulla popolazione e limita sempre più
l'accesso all'assistenza sanitaria per le persone in condizioni precarie.
I profitti del sistema sanitario
La nostra sanità è orientata al profitto. Il neoliberismo non ha attaccato solo
le condizioni di lavoro delle persone, ma anche lo stato sociale e le
infrastrutture sociali, compresa la sanità. Da un lato sono state attuate
presunte politiche di riduzione dei costi e di austerità, ma soprattutto perché
il sistema sanitario è stato riorganizzato secondo una logica di profitto per
rendere possibili i profitti.
Una fonte importante di profitto nel sistema sanitario è la crescente
privatizzazione, sia attraverso il numero crescente di cliniche private sia
attraverso la privatizzazione degli ospedali. Questa crescente privatizzazione
ha portato a un deterioramento delle condizioni di lavoro, dei salari e
dell'assistenza sanitaria e a un peggioramento della qualità delle cure,[28]
mentre la più grande azienda svizzera del settore, il Gruppo Hirslanden, ha un
fatturato annuo di due miliardi.[29]
L'industria farmaceutica è un altro attore chiave che cerca il profitto a spese
della salute. Rappresenta una parte importante dell'economia svizzera: solo in
Svizzera, oltre 1’000 aziende sono attive nell'industria chimica e farmaceutica.
Tra queste, Novartis e Roche, due delle più grandi aziende farmaceutiche del
mondo.[30] Nel 2022, il 40% delle esportazioni nazionali, per un valore di 109
miliardi di franchi, è stato generato dall'industria farmaceutica.[31] Anche
Novartis realizza sempre più profitti; negli ultimi 20 anni l'azienda ha
triplicato i dividendi distribuiti per azione.[32]
I brevetti sono uno strumento importante per l'industria farmaceutica nella
competizione per ottenere maggiori profitti. I brevetti sui farmaci sono
limitati nel tempo. Una volta scaduto il brevetto di un farmaco, altre aziende
possono produrre i cosiddetti generici. I generici sono generalmente più
economici dei farmaci originali e generano minori entrate per le aziende. Dal
2018, le vendite globali di preparati originali sono passate da 675 a 964
miliardi di dollari, mentre quelle dei generici sono aumentate solo da 75 a 80
miliardi di dollari.[33]
L'uso dei brevetti pone diversi problemi ai Paesi del Nord globale, come la
Svizzera. Poiché un brevetto può essere depositato non solo sul principio attivo
in sé, ma anche sui metodi di produzione o sugli oggetti d'uso (come una siringa
di insulina), la maggior parte delle aziende ha diversi brevetti su un unico
prodotto. È inoltre prassi comune apportare piccole modifiche a un farmaco poco
prima della scadenza del brevetto. Si richiede quindi un nuovo brevetto per la
nuova versione. Questo è ciò che fa la casa farmaceutica Eli Lilly con
l'insulina, ad esempio, ed è il motivo per cui i prezzi dell'insulina negli
Stati Uniti sono stati a lungo inaccessibili per molte persone.[34]
Ma il pubblico viene sfruttato anche nella ricerca. Uno studio di Jama Network
Open ha esaminato quasi 2’000 studi sui trattamenti e le vaccinazioni contro il
Covid-19 tra il 2020 e il 2021. Degli studi analizzati, oltre la metà erano
finanziati con fondi pubblici e poco più di un quarto erano finanziati
dall'industria farmaceutica.[35] Ciononostante, sono le aziende private come
Pfizer a realizzare profitti record con la vaccinazione a base di mRNA contro il
Covid-19, una tecnologia che non si sarebbe concretizzata senza decenni di
ricerca pubblica.[36] Questo esempio dimostra ancora una volta che i costi,
dall'inizio della ricerca alla distribuzione a prezzi eccessivi dei farmaci,
vengono scaricati sul pubblico, mentre i profitti vanno alle singole aziende.
In conclusione, si può affermare che l'industria farmaceutica sta utilizzando e
sfruttando la sua posizione essenziale nel sistema sanitario. Questo avviene a
spese del pubblico e della salute dei/delle* pazienti. È giunto il momento di
porre fine a tutto questo.
Lavorare nel sistema sanitario
Chi lavora nel sistema sanitario?
Innanzitutto, va detto che il funzionamento del sistema sanitario si basa
sull'immenso lavoro di cura non retribuito in Svizzera, la maggior parte del
quale è svolto da persone FLINTA.[37] La percentuale maggiore di persone che
lavorano nel settore sanitario è costituita dagli/dalle* assistenti, che
rappresentano il 44% di tutto il personale sanitario.[38] Un altro settore
importante è quello del personale addetto alle pulizie, che spesso viene
dimenticato quando si parla del settore sanitario. Tuttavia, si tratta di figure
molto importanti, poiché la pulizia e l'igiene delle strutture sanitarie sono
fondamentali per la salute dei/delle* pazienti.
Circa tre quarti deI/delle* dipendenti del settore sanitario sono donne,[39],
[40] un livello di partecipazione elevato che si estende a tutti i settori
professionali e che sottolinea il ruolo centrale delle donne nell'assistenza
sanitaria. Questa sovrarappresentazione delle donne nel sistema sanitario deriva
dalla divisione del lavoro in base al genere, secondo la quale le donne sono
naturalmente più inclini a svolgere il lavoro di cura. Questa divisione, ma
anche invisibilità del lavoro svolto dalle donne e le scarse condizioni
retributive e lavorative sono particolarmente pronunciate nei settori meno
prestigiosi del sistema sanitario.
Oltre il 20% del personale sanitario svizzero ha una qualifica straniera, con
grandi differenze tra i cantoni.[41] L'immigrazione di personale sanitario è
attualmente cruciale per la crescita del personale,[42]ma può portare a carenze
di personale all'estero, ad esempio nelle regioni francesi di confine, dove la
Svizzera sta aggravando la carenza di personale medico.
In generale, il personale medico è organizzato in modo gerarchico. I/le* medic*
costituiscono lo strato superiore, con il percorso formativo più elitario ed
esclusivo. Sono le uniche persone autorizzate a fare diagnosi, a rilasciare
prescrizioni e quindi ad avere l'ultima parola sulla cura dei/delle* pazienti.
Condizioni lavorative
Che si tratti di un* assistente in una casa di riposo, di un* psicolog* in uno
studio, di un* medic* in un ospedale o di un* farmacista, lo stress e le sfide
sono grandi e varie. Il lavoro notturno e a turni è dannoso per la salute e per
l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Il già pesante carico di lavoro è
aggravato dalla cronica carenza di manodopera qualificata. La carenza di
manodopera qualificata porta a orari di lavoro eccessivi, a pressione sul posto
di lavoro e a una maggiore pressione psicologica.[43], [44]
I salari in molte aree della sanità sono tristemente inadeguati. Anche se ci
sono differenze a seconda dell'area e della professione, la scarsa retribuzione
in tutto il settore sanitario fa sì che molte persone che ci lavorano si trovino
in difficoltà economiche.[45] Le pressioni sui costi nel settore sanitario fanno
sì che i salari siano tenuti bassi per controllare la spesa. Le cattive
condizioni di lavoro, unite alla scarsa retribuzione, portano un numero sempre
maggiore di persone ad abbandonare la professione, aggravando così la carenza di
personale competente.
Le condizioni di lavoro negli apprendistati sono altrettanto scarse. Inoltre,
gli/le* apprendist* devono spesso assumersi molte responsabilità subito dopo
l'inizio della formazione e le norme relative alle pause o ai giorni di riposo
sono spesso disattese a causa della precaria situazione del personale nelle
aziende.
Soprattutto in considerazione di tutti questi oneri e delle pessime condizioni
di lavoro, i salari di formazione sono del tutto inadeguati o
inesistenti.[46],[47] Un terzo degli/delle* studenti di medicina in Svizzera sta
pensando di abbandonare gli studi,[48] il che potrebbe aggravare la carenza di
personale qualificato.
Il punto di vista dei/delle* pazienti
Dal punto di vista dei/delle* pazienti, il sistema sanitario può anche essere
fonte di molti problemi. Innanzitutto, il sistema sanitario è inaccessibile per
molte ragioni: finanziariamente, a causa del modello delle franchigie, ma anche
per problemi di lingua, abilismo, grassofobia[49] o deserto medico.[50] Nelle
comunità rurali, ad esempio, c'è solo la metà dei medici di base per abitante
rispetto alle città.[51] Allo stesso tempo, il dibattito sulla chiusura degli
ospedali regionali è in corso da anni. Le difficoltà di accesso all'assistenza
sanitaria riflettono anche le disuguaglianze all'interno della società: le
persone immigrate devono spesso affrontare una barriera linguistica, un reddito
basso e una scarsa conoscenza del complesso sistema sanitario svizzero.[52] Per
le persone richiedenti asilo o le persone che vivono nei centri di rimpatrio,
l'accesso al sistema sanitario è praticamente impossibile e in alcuni casi
richiede un intervento legale.
Se le persone riescono ad accedere all'assistenza sanitaria, il sistema spesso
non è in grado di soddisfare le loro esigenze. Nel caso di disabilità o malattie
croniche, spesso mancano le conoscenze specialistiche o la ricerca.
I/le* pazienti sono ripetutamente esposti alla violenza nel sistema sanitario
svizzero. L'esempio più noto è quello delle misure coercitive in
psichiatria,[53] che a volte possono avere esito fatale.[54],[55],[56] La
violenza è un problema frequente anche in altre aree specialistiche, come la
ginecologia e l'ostetricia o nei contatti tra il sistema sanitario e le persone
TINA. Le persone FLINTA e le persone razzializzate vengono spesso prese meno sul
serio e il loro dolore viene minimizzato, peggiorando così l'assistenza che
ricevono.
La violenza contro i/le* pazienti è in parte legata alla carenza di personale,
ma anche alla disumanizzazione e alla stigmatizzazione dei/delle* pazienti e
allo squilibrio di potere tra pazienti e personale sanitario. Sebbene, come già
detto, esistano gerarchie all'interno del personale medico, tutti i gruppi
professionali possono comunque perpetrare violenza contro i/le* pazienti. Ciò è
particolarmente vero per alcun* membr* del personale che lavorano nelle case o
negli ospedali psichiatrici. Le persone in queste istituzioni soffrono
maggiormente della disumanizzazione e della negazione dell'autodeterminazione
insite nel sistema attuale.
Visione di un sistema sanitario socialista
Le discussioni sul sistema sanitario svizzero sono in gran parte incentrate
sulle possibili riforme. L'obiettivo di questo articolo è quindi anche quello di
delineare come potrebbe essere un sistema sanitario fondamentalmente diverso,
organizzato secondo i principi socialisti.
Innanzitutto, è chiaro che un sistema sanitario di questo tipo può esistere solo
nel contesto di un'economia socialista. Il presupposto per la realizzazione di
un tale sistema è quindi il superamento del capitalismo. In questo nuovo
sistema, la salute deve essere al centro dell'organizzazione economica, politica
e sociale. L'organizzazione del lavoro dovrebbe essere adattata di conseguenza,
con una drastica riduzione dell'orario di lavoro e un alto livello di sicurezza
del posto di lavoro. In generale, la società dovrebbe essere organizzata in modo
tale da ridurre al minimo stress, esaurimento e incidenti. L'obiettivo più
importante di questo sistema dovrebbe essere lo sviluppo personale di tutte le
persone.
Oltre alla fornitura di risorse umane per il lavoro di cura, un sistema
sanitario socialista dipende anche dalla produzione pianificata di beni
necessari al sistema sanitario. In particolare, l'industria farmaceutica deve
scomparire e i brevetti devono essere aboliti. I risultati della ricerca
scientifica devono essere socializzati per promuovere un progresso orientato al
bene comune. La produzione di risorse essenziali per la salute umana non deve
più essere subordinata agli interessi economici delle aziende, ma deve essere
orientata ai bisogni umani.
Un'altra caratteristica di questo sistema sanitario sarebbe l’abolizione di
servizi e strutture private. Tutta l'assistenza sanitaria sarebbe quindi
pubblica e tutto il personale medico sarebbe assunto da una struttura di
gestione democratica. Non ci sarebbe più la possibilità di pagare per servizi
diversi o aggiuntivi: tutt* avrebbero accesso alla stessa quantità e qualità di
cure e tutte le cure sarebbero gratuite.
Senza concorrenza e orientamento al profitto, il sistema sanitario potrebbe
essere guidato esclusivamente da principi democratici. Le strutture interne del
sistema, sia a livello di istituzione che di sistema, dovrebbero essere
democratiche e anche la distribuzione delle risorse dovrebbe essere pianificata
democraticamente dalla popolazione che ha ricevuto la necessaria educazione.
Un sistema sanitario socialista dovrebbe anche consentire l'autodeterminazione
del/della* paziente. Ciò include un buon livello di istruzione per tutta la
popolazione, ma anche un rapporto simmetrico e orizzontale tra pazienti e
personale medico. Ciò richiederebbe un'adeguata formazione del personale medico,
che sottolinei l'importanza del consenso informato e volontario. Oltre al
rispetto reciproco tra chi fornisce le cure e chi le riceve, anche le dinamiche
di potere all'interno del personale medico dovrebbero scomparire per consentire
a ciascun gruppo professionale di essere valorizzato in egual misura. Qualsiasi
forma di discriminazione all'interno del personale o nei confronti dei pazienti
deve essere combattuta con coerenza. I servizi di cura dovrebbero essere
adattati alle rispettive esigenze e non condizionati o limitati da
caratteristiche individuali. L'obiettivo di ogni trattamento dovrebbe essere lo
sviluppo personale della persona e non solo la guarigione dei disturbi o il
mantenimento della produttività legata al lavoro. Per ridurre al minimo le
cattive condizioni di salute e migliorare la qualità della vita, la prevenzione
dovrebbe essere una pietra miliare del sistema sanitario.
Infine, la Svizzera non è isolata dal resto del mondo. Lo sviluppo di un sistema
sanitario socialista dovrebbe quindi avvenire anche in una prospettiva
internazionalista. Ciò richiede il superamento dei rapporti di forza tra il
cosiddetto Nord globale e il cosiddetto Sud globale, la fine dello sfruttamento
del Sud globale e la fine della logica del mercato internazionale nel settore
sanitario. La lotta contro la crisi climatica deve avvenire anche a livello
globale, per mitigare le conseguenze catastrofiche della crisi per le
popolazioni del Sud globale.
Rivendicazioni a corto termine
Come già detto, un sistema sanitario socialista non può esistere in un'economia
capitalista. Tuttavia, esistono misure a breve termine che potrebbero migliorare
la salute della popolazione. Chiediamo quindi che vengano attuate al più presto
le seguenti misure:
- Introduzione di una cassa malati unica
- Abolizione dei premi pro capite e finanziamento del sistema attraverso
imposte progressive.
- Gli ospedali devono tornare a essere di proprietà pubblica, e non più
finanziati (semi)privatamente
- Garantire i servizi sanitari, soprattutto nelle regioni periferiche.
- Introduzione di un servizio di base
- I/le* medic* di base devono ricevere un maggiore sostegno
finanziario a livello cantonale per evitare una riduzione dei
servizi.
- Le condizioni di lavoro nel sistema sanitario devono essere radicalmente
migliorate- È necessario introdurre un salario minimo per l'apprendistato
- Deve essere introdotto un salario minimo di 5’000 franchi svizzeri.
- Riduzione dell'orario di lavoro a 25 ore al 100% a settimana senza
tagli salariali - Tutela della salute del personale, prevenzione dei rischi
psicosociali - Determinazione indipendente dell'orario di lavoro da parte della
forza lavoro. - Adeguamento dell'inflazione
- Ricerca scientifica orientata ai bisogni della popolazione
- Ricerca equa dal punto di vista del genere
- La fine dei partenariati di ricerca con aziende private
- Il diritto all'autodeterminazione nella cura
- Maggiore priorità alla prevenzione
- Revisione totale delle pensioni di "invalidità" e del sistema
previdenziale[57]
- Copertura totale dei costi delle terapie psichiatriche e psicologiche e
delle cure odontoiatriche.
- Combattere efficacemente la crisi climatica
- Introduzione di una tassa su tutte le eredità superiori a 50 milioni
per finanziare la lotta contro la crisi climatica - Adattare le condizioni di lavoro alle ondate di calore
- Pianificazione urbana adattata al grande caldo
- Introduzione di una tassa su tutte le eredità superiori a 50 milioni
- Regolamentazione e controlli severi della sicurezza sul posto di lavoro
Fonti
[1] OMS, Basic Documents, 2020 (trad.)
[3] Ibid.
[5] Karger H. J., «Burnout as Alienation», Social Service Review, Vol. 55, No. 2
(giugno 1981), pp. 270-283.
[7] Chronic stress at work and the metabolic syndrome: prospective study Tarani
Chandola, Eric Brunner, Michael Marmot, 2006
[8] Amboss; Metabolisches Syndrom 2024
[9] Association of psychosocial risk factors with risk of acute myocardial
infarction in 11119 cases and 13648 controls from 52 countries (the INTERHEART
study): case-control study.
Annika Rosengren, Steven Hawken, Stephanie Ounpuu, Karen Sliwa, Mohammad Zubaid,
Wael A Almahmeed, Kathleen Ngu Blackett, Chitr Sitthi-amorn, Hiroshi Sato, Salim
Yusuf
2004
[18] Cambiamento climatico
https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/climate-change-and-health 2023
[26] OFSP Statistica dell'assicurazione-malattia obbligatoria,
https://dashboardassurancemaladie.admin.ch/nombre_de_beneficiaires.html
[28] Alcune fonti per comprendere meglio gli effetti della privatizzazione:
https://syna.ch/aktuell/privatisierung-geht-weiter ; https://ssp-
vpod.ch/site/assets/files/0/21/721/ssp_16_web.pdf ;
https://www.evenement.ch/articles/non-la-privatisation-du-nettoyage ;
https://basel.vpod.ch/news/2016/08/privatisierung-der-oeffentlichen-spitaeler-
auf-keinen-fall-gemeinsame-spitalgruppe-ja-aber-1/
[37] Per saperne di più sul lavoro di cura, vedi la nostra presa di posizione:
https://juso.ch/fr/positions/feminisme/papier-de-position-sur-le-travail-du-
care/
[39] Statistiche dell'UST Salute 2024
[40] Il riferimento è alle donne, poiché si tratta di statistiche binarie.
[45] VPOD Zurigo, Salari nel settore sanitario 2024, Stephanie Fuchs
[46] Articolo VPOD Sanità
[47] Condizioni di lavoro nel settore sanitario con particolare attenzione alla
tutela della salute del personale infermieristico, Niklaus Seline 2022
[49] Devaux, A., "La grossophobie médicale pèse sur la santé des patients", La
Côte, 8 marzo 2023.
[51] Ufficio federale di statistica. 2023. "Medizinische Grundversorgung: Halb
so viele Ärztinnen und Ärzte pro Kopf auf dem Land wie in der Stadt". 24
novembre 2023. (https://www.bfs.admin.ch/asset/de/29105538).
[53] Haldemann, Muriel. 2023. “Stationäre Psychiatrie: Wirksame Behandlungen und
weniger Freiheitsbeschränkende Massnahmen im Jahr 2022”. ANQ, 17 ottobre 2023.
(https://www.anq.ch/de/medienmitteilungen/stationaere-psychiatrie-wirksame-
behandlungen-und-weniger-freiheitsbeschraenkende-massnahmen-im-jahr-2022/).
[54] Roth, Rafaela. 2024. “Der Tod eines 18-jährigen Autisten in der Klinik
Königsfelden wirft Fragen auf: Warum musste Theo W. sterben?”. NZZ, 13 aprile
2024. (https://www.nzz.ch/report-und-debatte/der-tod-eines-18-jaehrigen-
autisten-in-der-klinik-koenigsfelden-wirft-fragen-auf-warum-musste-theo-w-
sterben-ld.1825101).
[55] Nikolic, Tijana. Küttel, Kilian. 2022. “«Schwere Fehler» bei
Zwangsmedikation: Wie die Klinik Zugersee immer wieder gegen das Gesetz
verstösst”. Zuger Zeitung, 2 luglio 2022.
(https://www.zugerzeitung.ch/zentralschweiz/zug/zuger-psychiatrie-neue-
vorwuerfe-an-klinik-zugersee-ich-konnte-nicht-mehr-hinter-dem-stehen-was-dort-
ablaeuft-ld.2298882).
[56] SRF investigativ. 2024. “Psychiatrische Kliniken. Fixiert und eingesperrt.
Wie Zwangsmassnahmen junge Menschen in der Schweiz traumatisieren”. SRF, 1°
maggio 2024. (https://www.srf.ch/news/schweiz/missstaende-in-der-psychiatrie-
sechs-tage-festgebunden-und-mit-medikamenten-ruhiggestellt).
[57] Maggiori informazioni su questo tema sono contenute nella nostra
risoluzione a favore della tredicesima AVS: https://juso.ch/it/posizioni/una-
tredicesima-per-tutt-ile-pensionat-del-1-pilastro/
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Änderungsanträge
- A1-007-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-015-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-018-ITA (JUSO Kanton Zürich , Eingereicht)
- A1-022-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-025-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-029-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-033-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-035-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-036-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-039-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-043-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-046-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-054-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-055-2-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-055-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-057-2-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-057-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-059-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-066-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-069-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-076-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-082-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xiao Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-096-2-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-111-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-115-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-116-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-116-3-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-120-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-131-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-132-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-132-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-142-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-144-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-155-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-159-ITA (Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-160-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-165-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-165-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-168-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-180-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-182-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-184-ITA (JUSO Kanton Zürich, Eingereicht)
- A1-202-2-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-202-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-208-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-211-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-222-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-229-2-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-229-3-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-229-4-ITA ( Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-235-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-238-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-251-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-253-ITA (JUSO Kanton Zürich, Eingereicht)
- A1-254-ITA (JUSO Kanton Zürich, Eingereicht)
- A1-272-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-280-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-287-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-301-2-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-301-ITA (JUSO Kanton Zürich , Eingereicht)
- A1-309-ITA (JUSO Kanton Zürich , Eingereicht)
- A1-312-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-316-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-318-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-336-ITA (Kilian Teubner (JUSO Obwalden), Petra Schelbert (JUSO Schwyz), Xioa Ember (JUSO Zug), Nathalie Ruoss (JUSO Schwyz), Lukas Achermann (JUSO Schwyz), Eingereicht)
- A1-342-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-348-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-375-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-381-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-383-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-388-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-391-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-398-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-404-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-408-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-410-ITA (Jakub Walczak (JUSO Stadt Bern), Xiao Ember (JUSO Zug), Andri Meyer (JUSO Solothurn), Auri Senften (JUSO Graubünden), Nadine Aeschlimann (JUSO Stadt Bern), Charlotte Günther (JUSO Stadt Bern), Eingereicht)
- A1-414-ITA (JUSO Kanton Zürich , Eingereicht)
- A1-420-2-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-420-3-ITA (Positionssamstag JUSO BL , Eingereicht)
- A1-420-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)
- A1-430-ITA (Positionssamstag JUSO BL, Eingereicht)